Con divertimento, qui di seguito, ho
voluto "sgranare" un articolo scritto da salvatore brizzi : articolo “Perché Dio
è maschio?” del 10 giugno 2014 . perché, a mio avviso, traspare una conoscenza dei dati scientifici non approfondita, sulla quale sono elaborate opinioni. Queste ultime, essendo formulate su scarse informazioni, sono fortemente contestabili.
Salvatore Brizzi
“Un po' per rispondere ad alcuni vostri
commenti, un po' perché da dopo il femminismo va (troppo) di moda accusare le
religioni monoteiste di aver arbitrariamente attribuito
caratteristiche maschili a Dio, gradirei chiarire dal punto di vista più esoterico la questione, vorrei cioè dirvi due parole sul perché Dio è maschio e non femmina.
caratteristiche maschili a Dio, gradirei chiarire dal punto di vista più esoterico la questione, vorrei cioè dirvi due parole sul perché Dio è maschio e non femmina.
R.
non solo le caratteristiche maschili al “dio degli umani” sono reali e materiali negli ultimi 7000 anni circa, e si definiscono misoginia, ma va precisato che le stesse caratteristiche non sono state assegnate dalle religioni, piuttosto queste ultime le hanno ereditate dal sistema sociale umano che intorno al 5000-4500 a.c circa sostituì totalmente ciò che fu lo scorcio ultimo della "società degli antichi".
non solo le caratteristiche maschili al “dio degli umani” sono reali e materiali negli ultimi 7000 anni circa, e si definiscono misoginia, ma va precisato che le stesse caratteristiche non sono state assegnate dalle religioni, piuttosto queste ultime le hanno ereditate dal sistema sociale umano che intorno al 5000-4500 a.c circa sostituì totalmente ciò che fu lo scorcio ultimo della "società degli antichi".
Della societa’ degli antichi le
testimonianze archeologiche abbondanti
e costituite sia da resti ossei umani (che si collocano cronologicamente a partire dall’era secondaria, per intendersi quella del giurassico) che materiali (quelli finora ritrovati si collocano cronologicamente da 3 milioni di anni fa fino al 7000/6000 a.C.), hanno dato un quadro chiaro e preciso della loro visione interiore e quindi del loro vivere anche nella materia.
e costituite sia da resti ossei umani (che si collocano cronologicamente a partire dall’era secondaria, per intendersi quella del giurassico) che materiali (quelli finora ritrovati si collocano cronologicamente da 3 milioni di anni fa fino al 7000/6000 a.C.), hanno dato un quadro chiaro e preciso della loro visione interiore e quindi del loro vivere anche nella materia.
Un
quadro già ben definito del loro “sistema di vita” completamente avulso dalla
nostra modalità percettiva costruita da quel sistema sociale completamente
diverso che lo sostituì e che dura
tutt’ora.
(non è così per la la scienza
accademica, che continua a confutare le verità e a sostenere che è esistita
solo un’evoluzione darwiniana dalla
scimmia all’uomo di oggi- quando invece, per quanto scoperto fino ad oggi,
l’evoluzione vide due filoni paralleli di individui coesistiti , ominidi e umano antico. Per fortuna un numero sempre
maggiore di archeologi e paleontologi si sono sottratti da questo ambito che di
scientifico non ha più nulla).
segue Salvatore Brizzi
Dio rappresenta il principio maschile
creativo,
R.
Se vogliamo scrivere teoria esoterica, già in questa frase c’è una contraddizione:
o si parla di “Dio” o si parla di principio maschile e principio
femminile. Sono due definizioni
diverse.
Dio è Uno e nell’ Uno si fondono il principio femminile e
maschile che perdono la loro individualizzazione per divenire essi stessi il
divino.
Vale a dire che quando si parla di “Dio” si intende che in esso
non possono più sussistere il maschile
e il femminile in quanto dissolti, tanto meno attribuirne il genere.
Sulle “funzioni” di ciascun principio, (necessità di una mente
ancora da 3° dimensione) si potrebbe scrivere un libro intero, ma mi limito a
scrivere questo:
la funzione creativa o meglio il potere creativo o di creazione,
si è sempre manifestato simbolicamente e visivamente, attraverso il principio
femminile esplicitato nel corpo della
femmina umana o animale o vegetale( fatte alcune eccezioni) :
le esperienze della gravidanza, del
parto, del mestruo, erano e sono rivelazioni simboliche e tangibili dell’atto
creativo proprio della potenza divina.
dalla società degli antichi esso, l’atto
simbolico, manifestato attraverso il corpo della donna, è stato sentito come
concretizzazione della potenza divina, e non certo per darne una connotazione
di dio maschile o femminile.
segue Salvatore Brizzi
la
bacchetta magica, l'inseminatore - che in verità insemina se stesso (perché,
essendo Uno, non può inseminare qualcun altro) –
R.
Sempre da un punto di vista esoterico, la bacchetta magica
fu l’invenzione di quel sistema instaurato nel 5000/4500 a.C. circa. Tant’è che nella società degli antichi non esistevano né sacerdoti né sacerdotesse,
né tanto meno maghi e maghe.
Per gli antichi in ogni cosa c’era una potenza, una vita, un
soffio divino; significa che per mezzo di ciò c’era la capacità di esistere
(=essere), e di operare esprimendo la propria specificità.
Questa capacità-potenza era l’anima e l’agire, esprimendo se
stesso, era vivere.
E proprio perché tale
potenza-capacità era sentita e vissuta presente in ciascuno di loro e in ogni
cosa manifesta, non necessitava di “intermediari”, maghi, o di bacchette.
Va anche detto che proprio per il fatto che tale forza divina
creatrice si manifestava visivamente, e quindi in maniera più potente, nel
corpo della donna, la donna stessa
diveniva attraverso il suo corpo e attraverso il fuoco di cui era portatrice,
un tramite di connessione maggiore con la Forza divina, mettendo se stessa a
disposizione degli altri, trasmutandosi in un potente strumento di maggiore
accesso e connessione con la Matrice.
<mondi straordinari si dischiudono al di là del potere
uterino: la cognizione, la percezione pura, la dirittura [...] il grembo può
anche ispirare, suggerire, può gettare sottili lame di illuminazione, ma non è
il centro metafisico e necessario della femmina, che è libera di staccarsene, e
di entrare nel mondo androgino della Conoscenza> (Elémire Zolla)
Ciò non significava che la
donna era considerata più importante dell’uomo.
segue Salvatore Brizzi
ma resta comunque un inseminatore, ossia
colui che emette qualcosa - in questo caso l'Universo - grazie all'evento del
big-bang, per dirla con un linguaggio più scientifico. E capite bene quanto
risulti difficile attribuire una natura femminile a un evento come il big-bang.
R.
è piuttosto fantasiosa e forzata
l’attribuzione al big-bang di una natura maschile, così come lo sarebbe se si attribuisse, viceversa, una natura femminile: è come voler far
salire un elefante in una cinquecento.
è una forzatura tipica di chi ha una blanda infarinatura teorica , che regge
soltanto se chi legge ha una maggiore scarsità di informazioni rispetto a chi
scrive.
Se vogliamo individuare i collegamenti con
la fisica quantica, essi vanno ricercati nella scoperta del cosiddetto “campo
del punto zero”, che a tutti gli effetti potrebbe rappresentare l’energia del
“Dio-Uno” spirituale .
il campo del punto
zero è l’infinita energia pulsante che
riempie lo spazio tra tutto ciò che è materia e che prima era vuoto; in cui
ogni elemento (quindi anche l’uomo) è connesso con qualsiasi altro attraverso
una fitta ragnatela invisibile.
(per chi
volesse comprendere che cosa sia il
“campo del punto zero” nella fisica quantica legga un libro comprensibile per
tutti : lynne mc taggart “il campo del
punto zero” oppure si legga le opere di vittorio marchi).
segue Salvatore Brizzi
"Principio maschile" ovviamente
non significa che Dio ha la barba e non le tette, ma solo che Dio coincide con
l’impulso creativo. Non è un ente che preesiste all’atto creativo e un bel
giorno decide di creare l’Universo, bensì è l’atto creativo stesso, il creare.
Nel mondo dell’esoterismo l’accostamento più immediato lo si fa con la
bacchetta magica del mago, lo strumento che crea, che ordina (kósmos in greco significa ordine). Nella
magia sessuale la bacchetta magica è metafora dello strumento creativo per
eccellenza, il lingam, la "verga", ed è ben differente dalla
"coppa" che invece riceve e accoglie, in accordo col principio
femminile. Non si può affermare che Dio è donna per questo semplice motivo: non
è stato fermo ad aspettare con le "braccia" aperte.
R.
Questa descrizione è tipica della società dalla quale siamo
stati sputati nel 5000 a.C. circa.
In quel passaggio, dalla società degli antichi al “nuovo” (nel senso
di radicalmente diverso) sistema sociale ,
ogni “nozione” d’esistenza propria della visione e del vivere degli
antichi, fu spazzata via .
Dalle testimonianze archeologiche, piuttosto abbondanti, si evince che ci fu un progressivo bisogno del nuovo
sistema , o è meglio dire della nuova-diversa razza umana, di delegittimare il
femminile divino e ricondurre forzatamente la stessa potenza divina ad una
connotazione di sola forza maschile.
Tutto ciò sfociò, in seguito, nell'invenzione del “Dio Padre”,
superiore e separato dall’umano.
Fu inventato il sacerdote unico tramite per comunicare con Dio Padre. Lo stesso fece sopravvivere l’ insieme di gesti
rituali antichi, ma rendendo incomprensibile la loro antica sacralità, (perché neppure il sacerdote la conosceva), e
privandoli del loro antico principio.
Nel corso del tempo furono inventati i maghi
e le bacchette... che istruivano sessualmente donne facendole divenire
maghe adepte.
Furono utilizzati roghi per bruciare le
streghe che smettevano di ubbidire.
Fu inventata l’istituzione della famiglia in
cui la donna dovesse annientare il vero potere “uterino” .
Questo accanimento fu la ribellione maschile
a quelle conseguenze che scaturirono
dalla distruzione creatasi in seno alla
società degli antichi, e che fu determinata proprio dalle donne.
Da un punto di vista materiale (archeologico)
la società antica fu distrutta-assorbita da un susseguirsi di invasioni
belliche di una razza umana diversa
(gli antenati degli attuali indoeuropei a cui noi apparteniamo),
ma nella fase propriamente finale della stessa , proprio le donne avevano dato inizio alla distruzione
dei fondamenti sui quali si era
basata quella società: in numero sempre
maggiore, degenerarono, nel senso che vennero meno a quella Visone dell’esistenza, ma
soprattutto utilizzarono il fuoco interiore, per il loro interesse personale, non sentendo più la coralità con gli
altri, fino a dominare sugli uomini e a percepire nemiche del proprio
mondo personale le altre donne.
Solo pochissime donne preservarono
in sé l’antica sacralità, mimetizzandosi segretamente all’ interno della nuova
struttura sociale, tramandando oralmente di epoca in epoca, a pochissime altre prescelte, gli antichi insegnamenti, fino ad oggi.
segue Salvatore Brizzi
La moda dell'"uguaglianza a tutti i
costi", del voler appianare le differenze, livellare anziché esaltare le
diversità e goderne, conduce il moderno intellettualismo a farne una questione
di diritti (se Dio è uomo allora deve essere anche donna) anziché di principi
esoterici. Ma chiunque non sia accecato dal fervore egalitario, chiunque sia in
grado di ascoltare il suo Cuore in maniera rilassata, può facilmente convenire
che Dio è Padre e, soprattutto, che in questo non c’è nulla di male e che nel
fare questa affermazione niente viene sottratto al principio femminile.
R.
La moda di appianare le differenze è stata
iniettata nel sangue proprio dal quel sistema sociale di 7000 anni fa, misogino, e ha raggiunto il suo culmine,
materialmente parlando, nella nostra epoca storica.
L’appianamento delle differenze riduce
gli esseri umani ad automi e sollecita nel genere maschile quel terrore atavico e inconscio, ma
ereditato da quel periodo antico di transizione, di perdere il potere di dominio e di ritornare alle conseguenze
che ho descritto sopra.
Dio è il Nulla Infinito ed Eterno, ma se
qualcosa deve essere perché questo genere umano ne ha ancora bisogno, allora
l’immagine più esatta è questa:
Madre e Padre: partorisce se stesso, si
prende cura di se stesso, si nutre, si auto-rigenera attraverso la morte e la rinascita.
Il termine più corretto per definire la
matrice divina assopita in ogni elemento (anche l’uomo) dovrebbe essere: Deaus
( Dea+Deus), l’androgino vero ed eterno.
Se avete necessità di usare un termine
specifico allora usate“Deaus”, che spazzerebbe via il condizionamento mentale che esiste nella
testa di tutti, quando si usa il termine Dio o Dea :
Dio =scatta in
automatico l’associazione Dio-maschile-padre,
tipica:
- nei religiosi (uomini e donne che siano);
- negli uomini che consciamente o inconsciamente non si sono ricongiunti alla loro Energia Femminile e che sono ancora in bramosia di possedere-dominare la donna sovrapposta alla figura della madre ( il 99,99%);
- nelle donne che ancora odiano le altre donne poiché continuano a sentirle nemiche in quel gioco competitivo di affermazione di se stesse come le più belle, più intelligenti, più brave, agli occhi dei maschi e di preservazione del loro mondo personale costituito dal proprio marito-figli-casa-lavoro (il 99,99%).
Dea =scatta in
automatico l’associazione Dea-femminile-madre, tipica:
- delle femministe, che, anche se il loro embrione ebbe impulsi verticali, quando partorirono se stesse nel loro movimento, apportarono ulteriore degenerazione nella coscienza: se fino a quel momento le donne erano in competizione con le altre donne, dopo divennero in competizione con gli uomini, trasformandosi in coloro che non solo dovevano riuscire in tutto ciò che era tipico del maschio, ma volendolo superare.
Ci sono riuscite benissimo, perché le donne hanno l’ottava
marcia!!! Ma pagando un carissimo
prezzo, poiché hanno perso il loro contatto con la propria polarità femminile e
per questo, secondo me, si sono degenerate molto più degli uomini.
La Donna, oggi, ha un ruolo di responsabilità enorme, sia verso se stessa, che verso
gli uomini-maschi; per un preciso
motivo: le due polarità dovrebbero operare
simultaneamente in ogni individuo attraverso gradi diversi di
manifestazione, e quando una di queste si assopisce , l’altra è stimolata ad
innalzarsi grazie ad un richiamo che proviene dai cicli della vita; ciò accade
anche sul piano cosmico, dove l’alternarsi delle due forze segue le stesse
leggi.
La polarità maschile è annichilita nel corso dei millenni, come
conseguenza dell’ esaltazione
esasperata prodotta dal sistema, tanto che gli uomini si sono sempre di più
ripiegati su se stessi...(difficile trovare un maschio che usi le "Palle" in sostituzione delle "palle"), sono in grande difficoltà “interiore”, molto più
delle donne.
Oggi, continuando ad inseguire mere
definizioni ipnotiche come "Dio" "Dea", scadenti dibattiti sulla
divinità che è maschile piuttosto che femminile o viceversa, la nostra umanità si è distratta profondamente, lasciandosi travolgere dal vortice di una polarità maschile portata al culmine della degenerazione, non rendendosi conto che questa è
l’epoca nella quale tutti, senza distinzione di genere, hanno necessità di
risvegliare in sé l’Energia Femminile
se intendono veramente proseguire una pur minima evoluzione.
segue Salvatore Brizzi
Negare le differenze conduce al razzismo,
non ce ne allontana. Si dovrebbe insegnare, soprattutto ai bambini, che le
differenze esistono, sono importanti... e che di questo devono imparare a
gioire. Se vuoi indurre a tutti i costi un bambino a pensare che non c’è
differenza fra un bianco e un nero, fra uno zingaro e un professore, fra un
maschio e una femmina, il suo inconscio non potrà che ribellarsi di fronte all’evidenza
dei fatti, non comprenderà questa strana imposizione e comincerà a odiare
quella stessa diversità che lo si voleva convincere a non vedere.
Negare che esistono delle razze e che sono
differenti fra loro, solo per paura di fare un torto a una di queste razze...
costituisce un comportamento ipocrita. Negare che esistano differenze abissali
fra un uomo e una donna, solo per paura di fare un torto alla donna o
all’omosessuale... è un altro comportamento ipocrita.
Eliminando la diversità si fa un torto alla
Bellezza.
Ricordiamoci che l’operazione del livellare,
nel tentativo di portare tutto alla stessa altezza, implica radere al suolo ciò
che è più elevato, anziché elevare ciò che si trova in basso. Più si è vicini
al fondo più l’uguaglianza è perfetta, mentre è difficile stabilirla
all’altezza delle vette!
Fatta chiarezza su questo punto, possiamo
adesso stabilire dove si colloca il principio femminile. Esso è lo Zero che
precede e fonda l’Uno stesso. Mentre
L’Uno è il Demiurgo, l'Essere, il Principio, il Grande Architetto... lo Zero è
la Grande Madre, il Vuoto Immobile da cui Dio stesso si autoproduce. Abbiamo
così il papà (il Sole, il ‘Padre che è nei Cieli’, Dio) e
la mamma (Hunab Ku, il ‘grande utero’, La Grande Madre, la ‘coppa’ che accoglie
la bacchetta).”
Fine Salvatore Brizzi
Il Vuoto o Nulla, che non e’ immobile, semplicemente E'.
Unica Matrice divina.
L'Uno, che ne consegue nel momento della creazione anche
nella materia, è Madre e Padre allo stesso tempo, è fusione dei due
principi maschile e femminile che appartengono alla dimensione duale e che
,attraverso un salto quantico, si dissolvono.
Tant’è che ogni terrestre ha in sé sia la polarità maschile sia quella femminile, semplicemente perché ha già in sé l’Uno,
ha già in sé il Divino.
Nel cammino
evolutivo dovrà ricordarsi, riscoprire, riequilibrare, riarmonizzare, i
due principi-quindi ritornare all’Uno-cioè a se stesso, altrimenti non
sara’ in grado di fluire nel salto quantico insieme al pianeta(che sta
proseguendo), ma soprattutto non sarà in grado di ri-allinearsi al proprio
destino centrale.
CONCLUDO :
IN REALTA’ QUANDO SI
ALZA IL “VELO” DI MAYA, SI SCOPRE CHE NIENTE ESISTE SE NON PER FRAZIONI DI
SECONDI.
LA REALTA’ MATERIALE
CHE VEDIAMO CON I 5 SENSI TERRESTRI , SI DISSOLVE E SI RICREA
COSTANTEMENTE AD UN’ALTISSIMA VELOCITA’; NON ESISTE IN MODO PERMANENTE.
E QUESTO E’ ANCHE IL MOTIVO PER IL QUALE NOI STESSI CREIAMO
TUTTO.
CREIAMO “IL PASSATO” ATTINGENDO AL RICORDO MENTALE CHE NON
E’ PIU’ MATERIALE MA LO SI PUO’ RIMATERIALIZZARE; CREIAMO IL “FUTURO”
SVILUPPANDO NUOVE IMMAGINI MENTALI CHE NON SONO ANCORA MATERIALI MA LO
DIVENTERANNO SE L’IMMAGINE VERRA’ ALIMENTATA COSTANTEMENTE.
CREIAMO “L’ISTANTE PRESENTE” CHE E’ L’UNICA REALTA’
MATERIALE CHE RIUSCIAMO A VIVERE , CHE SE NE SIA COSCIENTI OPPURE
NO.
MA ANCHE "L'ISTANTE PRESENTE", SOLIDIFICATO NELLA MATERIA PESANTE O ETEREO IN UNA DIMENSIONE SUPERIORE, E' PURA ILLUSIONE POICHE' ESISTE SOLTANTO , IN MODO PERMANENTE-INFINITO-NON IMMOBILE, LA MATRICE DIVINA , CIOE' IL NULLA O VUOTO.
MA ANCHE "L'ISTANTE PRESENTE", SOLIDIFICATO NELLA MATERIA PESANTE O ETEREO IN UNA DIMENSIONE SUPERIORE, E' PURA ILLUSIONE POICHE' ESISTE SOLTANTO , IN MODO PERMANENTE-INFINITO-NON IMMOBILE, LA MATRICE DIVINA , CIOE' IL NULLA O VUOTO.
PERTANTO TUTTO CIO’ CHE SOPRA E’ STATO SCRITTO E RIPORTATO,
FA FARTE DEL TRASTULLARSI PRETTAMENTE UMANO, IN ATTESA CHE L’INTERA
COLLETTIVITA’ RAGGIUNGA UN ALLINEAMENTO.
P.S.
Consiglio la lettura del mio libro “Deaus – Il Ritorno
dell’Alleanza”,
ma NON a tutti.
ma NON a tutti.
A CHI SI SENTE NOTEVOLMENTE IN ANTICIPO RISPETTO AI TEMPI
CHE VIVIAMO E ALLA MENTALITÀ SOCIALE ANCORA MAGGIORMENTE DIFFUSA, E SOLO
A COSTORO, CONSIGLIO VIVAMENTE
DI LEGGERE IL MIO LIBRO.
A TUTTI GLI ALTRI LO SCONSIGLIO CALOROSAMENTE, PERCHÉ IL
CONTENUTO POTREBBE PROVOCARE STATI EMOZIONALI DI FORTE REPULSIONE.
RISPETTATE I PROPRI TEMPI
EVOLUTIVI.
Elena Gennai