Lo scritto di Krishnamurti che segue non ha certo bisogno di
spiegazioni, tale è la chiarezza del suo linguaggio che il condizionamento
egoico umano descritto (profondamente
radicato nell’uomo) non potrebbe essere spiegato più semplicemente.
Tuttavia mi permetto di aggiungere alla fine, una mia
riflessione, che sicuramente non aggiunge nulla ma neanche sottrae; riporto
soltanto alcune indicazioni per trasmutare un condizionamento connesso
all’illusione (forse il più rognoso), derivate dalla mia esperienza pratica,
appunto, di volo senza guru.
Nel mio
percorso di consapevolezza, ho incontrato, più volte, persone “altamente
evolute”, che, in modo naturale, non ho
mai vissuto come “guru”, pur essendo state
preziosissime.
*****
Tratto da:
Jiddu Krishnamurti
Sulla verità
Titolo originale dell’opera: ON TRUTH
(Harper, San Francisco)
Traduzione di Antonella Comba
© 1995, Krishnamurti Foundation Trust Ltd. and Krishnamurti Foundation of America
© 2002, Casa Editrice Astrolabio – Ubaldini Editore, Roma
Sulla verità
Titolo originale dell’opera: ON TRUTH
(Harper, San Francisco)
Traduzione di Antonella Comba
© 1995, Krishnamurti Foundation Trust Ltd. and Krishnamurti Foundation of America
© 2002, Casa Editrice Astrolabio – Ubaldini Editore, Roma
Presumibilmente,
la maggior parte di noi ha un maestro di qualche genere, un guru di qualche
genere, nell’Himalaya o dietro l’angolo, una guida di qualche genere. Ora,
perché ne avete bisogno? Ovviamente non ne avete bisogno per scopi materiali, a
meno che non vi abbia promesso un buon lavoro per dopodomani. Allora
probabilmente ne avete bisogno per motivi psicologici. Perché?
Fondamentalmente, è chiaro, ne avete bisogno perché dite: “Sono confuso, non so
come vivere in questo mondo, le cose sono troppo contraddittorie. C’è
confusione, c’è infelicità, c’è morte, rovina, degrado, disintegrazione; e ho
bisogno di qualcuno che mi consigli sul da farsi”.
Ora,
che cosa intendete con la parola bisogno? Ho bisogno della luce del sole, ho
bisogno di cibo, di vestiti e riparo; ma è nello stesso modo che ho bisogno di
un maestro? Per rispondere a questa domanda, devo scoprire chi ha creato questo
orrendo caos intorno a me e dentro di me. Se sono io stesso responsabile della
confusione, sono l’unica persona che può chiarirla, il che significa che devo
capirla da solo; ma voi in genere andate da un maestro affinché lui possa
liberarvi dalla confusione, o mostrarvi la via, darvi istruzioni su come
comportarvi riguardo a essa. Oppure dite: “Beh, questo mondo è falso, devo
trovare la verità”. E il guru o il maestro dice: “Ho trovato la verità”, così
andate da lui per condividere quella verità.
Molti
sembrano pensare che la verità è statica, e quindi un guru può condurre a essa.
Pensate che un guru possa guidarvi alla verità come qualcuno può condurvi alla
stazione. Ciò significa che la verità è statica; ma è realmente statica? Vi
piacerebbe che lo fosse; perché ciò che è statico è molto gratificante; almeno
sapete che cos’è e potete restarci aggrappati.
Quindi state veramente cercando una gratificazione. Volete sicurezza, volete la fiducia di un guru, volete che lui vi dica: vi state comportando molto bene, andate avanti; volete che lui vi dia agio mentale, un cenno di incoraggiamento emotivo. Così andate da un guru che vi gratifica davvero, invariabilmente. Questo è il motivo per cui ci sono così tanti guru! E così tanti discepoli! Il che significa che voi non state veramente cercando la verità: volete gratificazione, e la persona che vi dà maggiore soddisfazione la chiamate il vostro guru. Questa soddisfazione è neurologica, cioè fisica, o psicologica; e voi pensate che in sua presenza sentite una grande pace, una grande quiete, un senso di comprensione. In altre parole, volete un padre o una madre idealizzati che vi aiutino a superare le difficoltà!
Quindi state veramente cercando una gratificazione. Volete sicurezza, volete la fiducia di un guru, volete che lui vi dica: vi state comportando molto bene, andate avanti; volete che lui vi dia agio mentale, un cenno di incoraggiamento emotivo. Così andate da un guru che vi gratifica davvero, invariabilmente. Questo è il motivo per cui ci sono così tanti guru! E così tanti discepoli! Il che significa che voi non state veramente cercando la verità: volete gratificazione, e la persona che vi dà maggiore soddisfazione la chiamate il vostro guru. Questa soddisfazione è neurologica, cioè fisica, o psicologica; e voi pensate che in sua presenza sentite una grande pace, una grande quiete, un senso di comprensione. In altre parole, volete un padre o una madre idealizzati che vi aiutino a superare le difficoltà!
Quando
siamo in difficoltà, il nostro istinto è solo quello di rivolgerci a qualcuno,
alla madre, al padre, o a un padre idealizzato che chiamate maestro o guru. Ma
se il guru è degno del proprio nome vi dirà di capire voi stessi nell’azione,
il che è rapporto. Di sicuro voi siete di gran lunga più importanti del guru;
siete di gran lunga più importanti di me, perché si tratta della vostra vita,
della vostra infelicità, della vostra lotta, della vostra battaglia. Il guru,
io o qualcun altro possiamo essere liberi, ma che valore ha questo per voi? La
venerazione del guru è dannosa per la vostra comprensione di voi stessi. E c’è
in tutto ciò una ragione particolare. Più mostrate rispetto per una singola persona,
meno ne mostrate agli altri. Rendete omaggio con venerazione al vostro guru e
prendete a calci il vostro sottoposto. Quindi il vostro rispetto ha pochissimo
significato. Tutti questi sono fatti. Mi rendo conto che probabilmente alla
maggior parte di voi non piace ciò che ho detto, perché la vostra mente vuole
essere consolata.
[...]
Non siete qui per ascoltare un canto. Quello che voi e
io stiamo cercando di fare è trovare un canto nel nostro cuore e non ascoltare
quello di un altro. Molti sono abituati ad ascoltare il canto di un altro, e
così il loro cuore è vuoto, e lo sarà sempre, perché lo riempiono con il canto
di un altro. Ma questo non è il vostro canto; in questo modo siete solo un
giradischi che cambia disco secondo l’umore; non siete i musicisti. E
specialmente in tempi di grande travaglio e difficoltà, ciascuno di noi deve
essere il musicista; dobbiamo ricrearci con un canto, il che significa essere
liberi, vuotare il cuore dalle cose con cui la mente lo ha riempito. Quindi
dobbiamo capire le creazioni della mente, e vederne la falsità. Allora, quando
il cuore è vuoto (non riempito di cenere), quando il cuore è vuoto e la mente è
tranquilla, c’è un canto, un canto che non può essere distrutto o alterato,
perché non è composto dalla mente.
Nel presente – quello inteso come momento trasmutante che
permane costantemente e che chiamiamo “successione di giorni”- per coloro che seguono la Via verso il passaggio
alla 5° dimensione o all’ascensione loro propria, è arrivato il momento di disintegrare il condizionamento egoico
del “bisogno” di sentirsi consolati da sicurezze esterne.
Fino a qualche anno fa, il bisogno di sicurezze nella vita
quotidiana era soddisfatto attraverso il possesso materiale,
denaro-lavoro-posizione sociale-famiglia etc.. Le persone cercavano all’esterno
per ottenere tutto ciò: una posizione sicura data da qualcuno diverso da loro.
Uscire di casa ed essere ricercatori del “dammi tutto il
materiale che mi serve”: dammi un lavoro, dammi una relazione affettiva,
dammi ...dammi...
piuttosto che iniziare ad imparare a crearsi un
lavoro e quindi soldi e quindi ottenere beni necessari;
piuttosto che riempire se stessi del proprio amore e
divenire così capaci di amare il compagno/compagna o i figli, senza schemi.
E, anche se in misura minore, ciò viene fatto ancora oggi.
In effetti, attualmente, con la diffusione della
spiritualità della nuova età (new age) ,il bisogno di certezze riposte nel
materiale( in qualcosa di esterno a Sé) non è stato trasformato; è stato solo
sostituito l’oggetto sul quale riporre tutte le aspettative di vita felice: il
maestro spirituale (qualcuno di esterno a Sé) che da’ tutte le soluzioni,
quindi tutte le certezze che servono per tranquillizzarsi senza nessuno sforzo
di ricerca personale dentro di sé.
Ormai tutti o quasi hanno imparato il concetto filosofico
che siamo Uno, che non c’è separazione
e siamo tutti collegati, quindi anche con il maestro –
l’esistenza dell’Uno è reale e sul piano filosofico è
veritiero.
Sul piano pratico, però, diviene reale e quindi
“tangibile” nel Sé della persona, solo quando essa ha trasceso se stessa e vive, nelle viscere del corpo fisico, oltre
che nell’anima, l’assenza di dualità.
Fino a che ciò non è ancora sopraggiunto, nella persona
esiste il concetto filosofico dell’Uno e nella pratica di vita solo la dualità.
Quindi :
1° istruzione di volo senza guru- accettare che non
abbiamo ancora il ricordo dell’Uno, ma viviamo come reale la separazione da
tutto ciò che ci circonda. È importante continuare a ricercare e aspirare al
divino in noi e credere che davvero l’Uno E’, ma non essendo ancora coscienti
di cosa sia, è importante dirselo e ricordarselo finché non sarà più così
(forse in questa o in altre vite).
E’ il primo passo importante, per impedire alla mente
egoica di mentire e di creare strani stati emozionali che hanno a che fare con
la superbia e l’esaltazione. (che non hanno niente a che fare con il rispetto e
la stima di se stessi).
2° istruzione di volo senza guru- il maestro (per
intendersi colui/colei che si espone ad un pubblico, escluso i ciarlatani) va
ascoltato, anche attraverso l’intuito, ma senza posizionarlo su un piedistallo
poiché in tal caso non avviene nessun confronto fra anime, e ciò che il maestro
vi “passerà” non sarà né compreso/né assimilato interiormente dall’anima, in
quanto
quest’ultima sarà come sigillata in una scatola; la ricezione avverrà
solo nella mente psichica inferiore, che, avendo tutto l’interesse per una
non-evoluzione, non tarderà a rendere tutto nebuloso; non solo spesso la stessa
produce un fraintendimento sull’energia che viene ricevuta dal maestro: per
dirla semplice , si smuovono, senza ascendere, le energie sessuali del 1°
chakra (l’allievo si innamora del maestro).
In tale condizione qualunque maestro-guru diviene
inservibile ai fini pratici del lavoro su se stessi per evolvere.
3° istruzione di volo senza guru- colui che viene
chiamato o considerato Maestro è
soltanto un umano che ha camminato più a lungo di voi e ha raggiunto un grado
più elevato di evoluzione dell’anima . E questo vale anche per gli Esseri di
Luce disincarnati, che comunicano con il channeling, o la cosiddetta “voce
interiore telepatica” da svegli, o in qualunque altra forma.
L’elemento sul quale essi insistono molto, (sia gli
esseri di luce che i maestri quelli veri) è di ricercare dentro se stessi ogni
istante della vita quotidiana; ciò crea come conseguenza, se lo si fa
seriamente, l’affrontare e l’oltrepassare la sensazione di forte disagio e
insicurezza nell’abbandonare gli appigli esterni.
In altre parole, si smette di vedere il maestro come un
guru sull’altare nel momento in cui si inizia a penetrare davvero il centro di
se stessi; ne è una conseguenza e lo sforzo maggiore non sta tanto nella
perdita delle false sicurezze esterne, quanto nello scendere nell’abisso.
4° istruzione di volo senza guru- dovreste coltivare: umiltà,
rispetto, stima, e fede verso voi
stessi poiché verso l’esterno, qualunque o chiunque sia, avverrà
conseguentemente.
Quando una persona “colloca” il maestro sul piedistallo:
- non sta portando a lui né rispetto né stima,
poiché considerando se stesso inferiore a lui, priva la sua anima di importanza
sacra (quindi di rispetto e stima).
- ha una finta fede in lui: come si può avere fede
in qualcuno se non la si ha innanzitutto verso sé? Infatti spesso il guru prima
viene osannato, poi alla prima tempesta maledetto.
- Umiltà : molto impegnativa, poiché per “possederla”
occorre avere sviluppato verso se stessi la COMPASSIONE.
5° istruzione di volo senza guru- quanti sono in grado, di
fronte un barbone, o qualsivoglia persona per strada o in ufficio o dove
volete, di considerarla un maestro di vita al pari di colui che sta seduto ad
insegnare???
Quanti sono in grado di ascoltarla e percepirla alla
stessa maniera del guru??? poiché sanno che i messaggi inviati dall’Universo,
specifici per il proprio lavoro di trasmutazione, arrivano attraverso qualunque strumento ??
6° istruzione di volo senza guru- l’ultimo paragrafo
di Krishnamurti
è l’Istruzione Massima, che io personalmente ho tradotto così:
impara ad ascoltare “interiormente” chiunque, perché facendo
ciò ti eserciterai all’ascolto di te stesso scendendo gradualmente nella
profondità del tuo abisso: è là che puoi scorgere il Centro, la scintilla
divina che sei realmente.
La conseguenza di ciò è: seguirai solo il tuo Sè, non
esisteranno più maestri e allievi, tutto il resto sarà non-lavoro.