Occorre farsi una domanda: siamo un popolo che vuole cambiare?
Risposta: si.
Allora qual'è l'elemento fontamentale dal quale iniziare, per cambiare la situazione in cui oggi vive il nostro popolo italiano?
Di seguito riporto :
1. un testo di Giorgio Gaber (straordinario a mio avviso) che ben fotografa il sentimento di appartenenza degli italiani che è ancora attuale.
2. un articolo di Marco Cimmino davvero bello perché coglie l'elemento semplice e fondamentale che serve per iniziare ad apportare un vero cambiamento nel nostro paese Italia, al di là delle regoline e imposizioni dello Stato, il quale ovviamente non corrisponde più alla definizione civica : lo Stato è l'insieme dei cittadini.
buona lettura.
Giorgio Gaber:
Io G. G. sono nato e vivo a Milano. Io non mi sento italiano ma per fortuna o purtroppo lo sono. Mi scusi Presidente non è per colpa mia ma questa
nostra Patria non so che cosa sia. Può darsi che mi sbagli che sia una bella idea ma temo che diventi una brutta poesia.
Mi scusi Presidente non sento un gran bisogno dell’inno nazionale di cui un po’ mi vergogno. se arrivo all’impudenza di dire che non sento alcuna
appartenenza. E tranne Garibaldi e altri eroi gloriosi non vedo alcun motivo per essere orgogliosi.
Questo bel Paese pieno di poesia ha tante pretese ma nel nostro mondo occidentale è la periferia.
Mi scusi Presidente ma questo nostro Stato che voi rappresentate mi sembra un po’ sfasciato. E’ anche troppo chiaro agli occhi della gente che tutto
è calcolato e non funziona niente. Sarà che gli italiani per lunga tradizione son troppo appassionati di ogni discussione. Persino in parlamento c’è un’aria incandescente si scannano su tutto e poi non cambia niente.
Mi scusi Presidente dovete convenire che i limiti che abbiamo ce li dobbiamo dire. Ma a parte il disfattismo noi siamo quel che siamo e abbiamo anche
un passato che non dimentichiamo.
Mi scusi Presidente ma forse noi italiani per gli altri siamo solo spaghetti e mandolini. Allora qui mi incazzo son fiero e me ne vanto gli sbatto sulla faccia
cos’è il Rinascimento.
Questo bel Paese forse è poco saggio ha le idee confuse ma se fossi nato in altri luoghi poteva andarmi peggio.
Mi scusi Presidente ormai ne ho dette tante c’è un’altra osservazione che credo sia importante. Rispetto agli stranieri noi ci crediamo meno ma forse
abbiam capito che il mondo è un teatrino.
Mi scusi Presidente lo so che non gioite se il grido “Italia, Italia” c’è solo alle partite.
Ma un po’ per non morire o forse un po’ per celia abbiam fatto l’Europa facciamo anche l’Italia.
Io non mi sento italiano ma per fortuna o purtroppo lo sono…
Mi scusi Presidente non sento un gran bisogno dell’inno nazionale di cui un po’ mi vergogno. se arrivo all’impudenza di dire che non sento alcuna
appartenenza. E tranne Garibaldi e altri eroi gloriosi non vedo alcun motivo per essere orgogliosi.
Questo bel Paese pieno di poesia ha tante pretese ma nel nostro mondo occidentale è la periferia.
Mi scusi Presidente ma questo nostro Stato che voi rappresentate mi sembra un po’ sfasciato. E’ anche troppo chiaro agli occhi della gente che tutto
è calcolato e non funziona niente. Sarà che gli italiani per lunga tradizione son troppo appassionati di ogni discussione. Persino in parlamento c’è un’aria incandescente si scannano su tutto e poi non cambia niente.
Mi scusi Presidente dovete convenire che i limiti che abbiamo ce li dobbiamo dire. Ma a parte il disfattismo noi siamo quel che siamo e abbiamo anche
un passato che non dimentichiamo.
Mi scusi Presidente ma forse noi italiani per gli altri siamo solo spaghetti e mandolini. Allora qui mi incazzo son fiero e me ne vanto gli sbatto sulla faccia
cos’è il Rinascimento.
Questo bel Paese forse è poco saggio ha le idee confuse ma se fossi nato in altri luoghi poteva andarmi peggio.
Mi scusi Presidente ormai ne ho dette tante c’è un’altra osservazione che credo sia importante. Rispetto agli stranieri noi ci crediamo meno ma forse
abbiam capito che il mondo è un teatrino.
Mi scusi Presidente lo so che non gioite se il grido “Italia, Italia” c’è solo alle partite.
Ma un po’ per non morire o forse un po’ per celia abbiam fatto l’Europa facciamo anche l’Italia.
Io non mi sento italiano ma per fortuna o purtroppo lo sono…